IL PCI-ML SI PREPARA A FESTEGGIARE IL
77° COMPLEANNO DEL SUO
FONDATORE E SEGRETARIO GENERALE COMPAGNO
DOMENICO SAVIO
Come sempre avviene da
anni la cerimonia semplice - ma pregna di significato beneaugurante per molti e
molti anni ancora, affettivo, fraterno, ideologico marxista-leninista, di
classe e rivoluzionario per la prospettiva della rivoluzione proletaria, del
socialismo e del comunismo – si svolgerà giovedì 16 febbraio 2017 alle ore
18,00 nella sede nazionale del Partito a Forio, nell’isola d’Ischia, all’ombra
dello sventolio dell’eroica bandiera rossa, che porta impressi i simboli
gloriosi della Falce, del Martello e della Stella, emblemi inconfondibili della
lotta di classe del proletariato di tutti i paesi della Terra per riscattarsi
dal millenario sfruttamento e schiavitù padronale e costruire la propria nuova
società comunista degli uomini e delle donne tutti liberi, uguali socialmente e
protagonisti della loro esistenza, da vivere, finalmente, con dignità, senza
affanni e privazioni.
Chi definisce questa nostra
naturale ambizione “utopia” rispondiamo senza ombra di dubbio che con la Rivoluzione
Proletaria Socialista d’Ottobre del 1917 – di cui quest’anno ricorre
il 100° anniversario e che il PCI m-l festeggerà anche in proprio, assieme allo
svolgimento del suo 4° Congresso nazionale all’inizio del mese di novembre
prossimo –, diretta dai compagni Lenin e Stalin, i coerenti marxisti-leninisti
e rivoluzionari, guidati dai principi del marxismo-leninismo e dal pensiero e
l’opera immortali dei Maestri del proletariato internazionale Marx, Engels,
Lenin e Stalin, hanno già storicamente dimostrato che con l’organizzazione e la Rivoluzione socialista
proletaria la classe lavoratrice operaia e intellettiva, emancipata nella
difesa dei propri interessi di classe e forgiata dai principi del
marxismo-leninismo, può conquistare il potere, anche in questo momento,
costruire il socialismo ed edificare la società comunista.
Il compagno Domenico Savio, fondatore e guida
autorevole e sicura del Partito Comunista Italiano m-l, nacque il 16 febbraio
1940 nel quartiere proletario di Monterone a Forio, provincia di Napoli. A 12
anni abbandonò la religione cattolica, alla quale nell’incoscienza infantile
era stato avvicinato dalla tradizione oscurantista della società capitalistica
e clericale, e fece proprie le ragioni scientifiche e materialistiche
dell’ateismo. Dal 1953 al 1958 militò, prima come semplice iscritto e poi come
dirigente, nella Federazione Giovanile Comunista Italiana (FGCI) svolgendo
lavoro di proselitismo giovanile nell’isola d’Ischia e nei quartieri proletari
della città di Napoli. Dal 1958 al 1976 fu iscritto al Partito Comunista
Italiano (PCI), dove fu militante attivo, componente del comitato federale di
Napoli, più volte candidato alle elezioni comunali - due volte eletto nel 1971 e 1980 a Forio - e
provinciali.
Dal 1971 al 1980 svolse anche intensa
attività sindacale, come militante e dirigente, nella “Federazione italiana
lavoratori commercio alberghi mensa e servizi” (F.I.L.C.A.M.S.), aderente alla
“Confederazione generale italiana del lavoro” (CGIL), nel settore alberghiero,
in modo particolare nelle catene alberghiere di Rizzoli a Lacco Ameno e della
Jolly Hotel di Marzotto, organizzando assemblee di protesta e scioperi
imponenti, sino al 95% di adesione dei lavoratori, per il miglioramento
salariale e delle condizioni di lavoro degli stessi. Il 6 febbraio 1980 per la
sua attività di dirigente sindacale aziendale e di componente del coordinamento
sindacale degli alberghi Jolly Hotel in Italia fu licenziato dal Jolly Hotel di
Ischia, assieme a tutta la rappresentanza sindacale aziendale, dove dal 1967
svolgeva il lavoro di segretario.
Massiccia fu la solidarietà dei lavoratori
alla repressione antisindacale dell’azienda, ma, purtroppo, non bastò per il
reintegro nel posto di lavoro dei licenziati, perché questi furono licenziati
da padrone e abbandonati dal sindacato, oramai sulla strada scellerata della
concertazione e del compromesso col potere economico e politico, dove la difesa
di classe degli sfruttati è stata tradita e rinnegata.
Nel 1976 con ritardo, sostiene autocriticamente
Domenico Savio, abbandonò il PCI, allora guidato dal revisionista e
opportunista, traditore e rinnegatore della causa comunista Enrico Berlingue, così
come in misura progressiva lo erano stato i suoi predecessori, a partire da
Palmiro Togliatti, e lo furono i suoi successori, sempre più accanitamente e
odiosamente anticomunisti, sino alla deriva di centrodestra dei giorni nostri,
partito che oramai sin d’allora era irrimediabilmente avviato sulla strada
della trasformazione borghese, clericale, capitalistica e anticomunista.
Sin dall’iscrizione al PCI e
successivamente con altri compagni condusse una dura battaglia contro l’imborghesimento
sempre più massiccio del partito, con l’entrata nelle sue fila di forze intellettuali,
professionali e imprenditoriali di formazione culturale e politica borghese,
che con spregiudicatezza si impadronivano della guida del partito a tutti i livelli
dell’organizzazione mettendo in minoranza e allontanando la classe operaia. Una
vergogna che solo la cultura borghese e clericale poteva ispirare e affermare. Dal
1976 al 1998 lavorò, con varie iniziative nazionali, all’unità dei
marxisti-leninisti italiani, ma senza risultato, a causa di una certa
confusione ideologica, strategica e tattica esistente nella lotta per il socialismo,
confusione che in larga parte e sciaguratamente ancora esiste. In quel periodo,
conseguita l’iscrizione all’ordine nazionale dei giornalisti per poter
pubblicare la stampa marxista-leninista e rivoluzionaria e dopo aver
collaborato anche con l’Unità all’inizio degli anni ’70, fondò, a partire dal
1984, il mensile “L’Uguaglianza economica e sociale” a diffusione nazionale e il
periodico “Comunismo”, a partire dal 1995.
Il 3 dicembre 1999, fallito quel primo
tentativo ventennale di unire i marxisti-leninisti italiani in un unico partito
di classe e rivoluzionario sulla base dei principi del marxismo-leninismo e
dell’esperienza bolscevica, fondò, assieme ad altri compagni di provata fede
marxista-leninista e di formazione bolscevica, il glorioso e amato Partito
Comunista Italiano Marxista-Leninista (PCI-ML), che lo ha eletto
ininterrottamente come suo Segretario generale e guida indiscussa sulla strada
che conduce inevitabilmente alla Rivoluzione Proletaria Socialista, alla
costruzione del socialismo e all’edificazione del comunismo nel nostro paese.
Nel 2013 Domenico Savio viene rieletto
consigliere comunale di Forio sotto i simboli rivoluzionari del PCI m-l portando la lotta di
classe nelle istituzioni borghesi del comune e battendosi pure da quella
posizione per l’emancipazione di classe del proletariato, per il miglioramento
delle condizioni di vita individuale, familiare e sociale della classe
lavoratrice operaia e intellettiva e per avvicinare la prospettiva della
rivoluzione proletaria e del socialismo. Epiche sono le sue battaglie
consiliari contro gli affari pubblici della classe borghese che danneggiano gli
interessi delle masse lavoratrici e popolari.
Oggi doverosamente ricordiamo, con
orgoglio e riconoscenza affettiva e di classe, i suoi 77 anni di fede
comunista, di impegno di lotta proletaria - anche dura e fatta di vittorie e di
sconfitte amare lungo l’arduo cammino per il socialismo e per liberare
l’umanità lavoratrice dalle catene dello sfruttamento e della repressione
padronale -, di sacrifici di vita per adempiere alla propria doverosa missione
di combattente per l’emancipazione sociale della propria classe proletaria del
braccio e dell’intelletto, di abnegazione totale verso la causa suprema di
umanizzazione e redenzione della società umana. 77 anni in cui ha dovuto subire
minacce di ogni genere, offese, calunnie, ricatti rispediti prontamente e
puntualmente al mittente, minacce vili e indegne del genere umano persino nei
confronti del suo nipotino Domenico di 4 anni, col messaggio funesto scritto “lo
sgozzeremo, sappiamo la scuola che frequenta”, e ancora minacce di morte e di
annientamento della propria vita con l’affissione di manifesti di lutto che lo
annunciavano morto.
La dannata razza padrona e il suo potere
politico ed economico quando vedono in pericolo i loro loschi affari di
sfruttamento e di riduzione in schiavitù dei lavoratori sono capaci di tutto,
della barbarie più efferata, e tale scellerata evenienza deve essere tenuta
sempre presente e considerata possibile dal proletariato in lotta allo scopo di
poterla prevenire e neutralizzare con la necessaria forza e risposta rivoluzionaria,
che ci derivano dall’essere allievi e seguaci dei nostri Maestri Marx, Engels,
Lenin e Stalin.
Per tale entusiasta avvenimento il
Comitato Centrale del Partito Comunista Italiano m-l, a nome di tutto il
Partito e dei singoli iscritti e simpatizzanti, tributa al suo Segretario
generale compagno Domenico Savio il massimo riconoscimento possibile per
l’attività svolta al servizio della causa comunista a livello nazionale e pure
internazionale, per la sua partecipazione nel tempo a vari incontri politici all’estero,
ed auspica vivamente di poterlo avere come guida e maestro per un tempo ancora
lunghissimo. Auguri fraterni e comunisti di buon compleanno compagno Domenico
auspicando, nel contempo, con sincerità e affetto, nell’interesse del Partito e
dell’obiettivo storico che dobbiamo raggiungere e per cui combattiamo, che tu
possa vivere e godere ancora tantissimi di questi giorni.
Alle ore 18,00 del 16 febbraio prossimo
tutti i compagni e i lavoratori del braccio e della mente che lo desiderano
possono partecipare all’incontro per formulare gli auguri di buon compleanno al
compagno Domenico Savio, nostro Segretario generale.
Forio (Napoli), 6 febbraio 2017.
Il Comitato
Centrale del P.C.I. m-l
Telefono 081.5071111,
335.6063055, 339.5683542=
Fax o81.5071170=
LA DITTATURA POLITICA E AMMINISTRATIVA
DI DEL DEO STA AMMAZZANDO FORIO PIU’ CHE IN
PASSATO! IL PAESE RIVENDICA UNA SVOLTA
RIVOLUZIONARIA!
di Domenico Savio*
Quel “più che in passato” posto nel
titolo sta a significare che da circa 70 anni Forio è stata politicamente,
amministrativamente e progressivamente ammazzata - nella sua vocazione
patriottica, antifascista e repubblicana, di democrazia, di sincera dialettica
tra tutte le forze politiche e sociali, di laboriosità e di concorso per
l’emancipazione sociale del paese, di soccorso e sostegno alla classe
lavoratrice operaia e intellettiva socialmente più debole, di tolleranza,
confronto democratico e condanna severa della politica assolutista e
vendicativa – dalle diverse amministrazioni di natura borghese, clericale e
capitalistica di destra, centriste, delle ammucchiate cosiddette di salute
pubblica e ultimamente di centrosinistra e centrodestra, che hanno occupato il
palazzo del municipio e dominato il paese col pugno forte del dominatore di
turno.
Ma un detto popolare dice che “al peggio
non c’è mai fine” ed ecco che sciagura volesse per il popolo di Forio che alle
passate infamie amministrative succedesse Francesco Del Deo, con la sua corte
che in consiglio comunale e nel paese regna con la peggiore politica
dell’autoritarismo, dell’assolutismo, del volgare clientelismo politico,
partitico ed elettorale e della mancanza assoluta di trasparenza
nell’elaborazione delle proposte amministrative di giunta e consiliari. La
conseguenza di questo modo autoritario e chiuso di gestire le finanze del
comune, cioè i soldi della collettività, i beni comunali o disponibili – come
il porto, la Colombaia,
il demanio marittimo, il suolo pubblico, i lavori pubblici, la nettezza urbana,
eccetera – e la manutenzione del territorio sono sotto gli occhi di tutti i
Foriani e di quanti ci onorano di visitarci e godere delle nostre bellezze ambientali
sopravvissute, delle spiagge e delle sorgenti minerali. Un paese letteralmente
morto senza possibilità di rinascita se nel 2018 Del Deo dovesse sopravvivere a
se stesso come sindaco.
Un esempio per tutti lo troviamo nella
gestione deldeiana del potere, che definire democristiana della peggiore epoca
è totalmente riduttivo, come l’accaparramento nella commissione elettorale - in
nome della maggioranza autoritaria, tre contro uno, che schiaccia l’opposizione
- persino della scelta dei 17 scrutatori che vengono proposti dall’opposizione
col sistema democratico e ugualitario del sorteggio proposto dal sottoscritto.
I signori della maggioranza consiliare e amministrativa di Francesco Del Deo
avvalendosi della clientelare normativa nazionale vengono in commissione già
con la lista dei nomi da mandare nei seggi elettorali, senza alcun criterio di
selezione democratica e paritaria.
La rappresentanza strategica del potere
autoritario dell’amministrazione in carica è formata da Mario Savio,
onnipresente in municipio dall’apertura alla chiusura degli uffici, che tutto
osserva e controlla presidiando quella che dovrebbe essere la casa trasparente
del popolo, dal presidente del consiglio comunale Michele Regine e dal sindaco
Francesco Del Deo, questi ultimi due in consiglio comunale siedono uno accanto
all’altro e si compiacciono del loro ruolo e potere autoritario sorridendo spesso
alle accuse e alle proposte formulate dall’opposizione. Finanche nella
maggioranza chi osa distaccarsi dalle decisioni prese è oggetto di durissimi
attacchi. Francesco Del Deo e Michele Regine hanno autoritariamente imposto al
consiglio comunale il triste primato di aver, dopo decenni di consuetudine e che
è sopravvissuta a tutte le passate amministrazioni, quasi totalmente eliminato
il confronto preliminare alla trattazione dell’ordine del giorno di argomenti
sociali importanti proposti dall’opposizione e dagli stessi consiglieri della
maggioranza.
In consiglio comunale è compresso al
massimo il ruolo politico dell’opposizione, specialmente del gruppo consiliare
del PCI m-l, mediante le minacce di allontanamento dall’assemblea elettiva e di
togliere la parola, la richiesta continua di terminare l’intervento, la
sospensione arbitraria della seduta, che cozza coi principi morali,
costituzionali e col regolamento delle sedute. Insomma, nessuno spazio e nessun
dialogo con l’opposizione sulle scelte amministrative, la maggioranza viene in
consiglio con le decisioni già prese senza la possibilità di migliorarle. Gli
argomenti richiesti e l’ordine del giorno proposto a norma di legge dall’opposizione
non vengono mai discussi e sistematicamente collocati in coda a numerosi altri punti
inclusi dalla maggioranza e quando di raro si giunge alla trattazione degli
argomenti proposti dalla minoranza la maggioranza, col sindaco in testa, si
alza e se ne va, alla faccia delle attese del paese. Il presidente del consiglio
Michele Regine non concede l’uguale tempo di intervento a tutti i consiglieri
che chiedono la parola, a chi di più e a chi di meno secondo la sua valutazione
politica e personale. Allo stesso modo a taluni consente di uscire fuori
dall’argomento in discussione e di parlare anche di altri problemi e al PCI m-l
no, com’è accaduto nell’ultima seduta del consiglio. E’ solo la politica
dell’arroganza, dell’intolleranza, dell’autoritarismo, della dittatura e della
legge del più forte numericamente, ma totalmente priva dei valori di
democrazia, di dialogo e di apprezzamento della diversità di pensiero e di
governo della società. Non sono mancate le espressioni “attento a come parli”
rivolte al sottoscritto, rappresentante eletto del PCI m-l dalla classe lavoratrice
operaia e intellettiva di Forio, l’unica classe sociale elevabile al rango di
moralità, di uguaglianza, di giustizia e di speranza per costruire un futuro
nuova a Forio, in Italia e in tutti i paesi della Terra.
Mai come oggi nella storia politica e
sociale di Forio si è creato un clima politico pesante e preoccupante, fatto di
timori, di preoccupazioni, di assilli, di condizionamenti indotti, di paura per
l’incertezza del futuro, di inquietudine esistenziale e quotidiana, di silenzi
che nascondono paure e rinunce all’impegno politico e civico di tante persone,
che potrebbero contribuire alla rinascita politica, economica e sociale del
paese. Questo avviene dove la democrazia e la leale dialettica tra maggioranza
e opposizione, a partire dal confronto in consiglio comunale, sono violentate
dall’arroganza e dalla prepotenza amministrativa. Le minacce di querela vere o
presunte che periodicamente risuonano all’interno della conduzione autoritaria
dei lavori del consiglio comunale e i dossier dei veleni che sono circolati
negli ultimi anni preoccupano e più di ogni altra cosa descrivono il pesante
clima politico e sociale che quotidianamente il popolo di Forio è costretto a
respirare.
Un altro detto popolare, riferito a tutti
i popoli della Terra, dice che “la speranza del cambiamento e del miglioramento
della vita è l’ultima a morire”, però, aggiungiamo noi comunisti, se essa non è
affidata ai mali secolari del disimpegno, dell’egoismo, dell’individualismo, dell’opportunismo,
dell’egocentrismo e del carrierismo in politica e negli affari, ma fondata
sulla sfida alle minacce palesi o sottintese che siano, ai condizionamenti,
alle ritorsioni e alla vile paura, bensì ancorata, la speranza del cambiamento
sociale, al coraggio patriottico per la rinascita della propria terra,
all’impegno di classe proletario e al convincimento che l’oscurantismo
culturale, politico e sociale di ieri e di oggi possono essere sconfitti e
scaraventati nella fogna putrescente della storia.
Guai se nel 2018 Francesco Del Deo e la
sua amministrazione dovessero elettoralmente sopravvivere al governo del paese
e neppure nulla cambierebbe se ad essi subentrasse nuovamente qualche sindaco o
ammucchiata elettorale del passato od anche se al municipio si insediasse ancora
un esponente della cultura borghese o delle potenti lobby economiche che
dominano lo sfruttamento del lavoro e la ricchezza sociale prodotta dalla
classe lavoratrice. La vera e unica alternativa sta solo nella vittoria di una
amministrazione popolare di tutti gli sfruttati e schiavizzati di oggi, guidata
dall’unico partito del proletariato foriano, il Partito Comunista Italiano
Marxista-Leninista. Questo è il nostro impegno per le elezioni amministrative
del 2018, un impegno di svolta rivoluzionaria, degna del sostegno morale e
materiale di tutte le forze sane della migliore tradizione culturale,
professionale e sociale del popolo di Forio.
Forio, 3 febbraio 2017
* Segretario generale e
Consigliere comunale di Forio (NA) del PCI m-l